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...E L'HOCKEY RITORNA

Qualche anno fa, tanti anni fa, ho giocato per un periodo ad hockey. Sport incredibile!

Forza, astuzia, precisione e gioco di squadra sono doti fondamentali. A prima vista può sembrare uno sport rude ma .... no, ok, ci si mena nell'hockey, ma ci sono un sacco di altre cose fighissime tipo il rispetto dell'avversario, l'imprescindibile spirito di squadra, la birra a fine partita ... le simulazioni, praticamente inesistenti... ma questo è un altro discorso.

Ora, da più di 10 anni l'hockey non gravitava più nelle mie orbite, finio a che non mi hanno proposto di fotografare le partite di campionato della squadra di Bologna; ma non la squadra di hockey su ghiaccio, mia vecchia passione, quella di weelchair hockey, i Rangers!! Esattamente, Hockey in sedia a rotelle. Scriverò, spero, tanto su questo sport, che per ora mi è sembrato affascinante almeno quanto il suo cugino a me più noto. Nell'hockey bisogna essere dei manici sui pattini (dico dei veri manici!!), spaccare con la stecca e farsi spuntare almeno un occhio dietro per avere sempre i tuoi compagni nel mirino (e due sono sempre dietro!!). Ciliegina sulla torta, in un rettangolo di ghiaccio delimitato da balaustre, ci sono 5 bruti, colorati diverso da te, che sostanzialmente tirano a squicciarti in balaustra. Ok, domenica alla prima partita, la mia prima partita da spettatore e fotografo di questo sport, non ho visto tante differenze da quelle partite, tante, viste e vissute sul ghiaccio. Ho visto fare magie con le carrozzine, numeri da circo con le stecche e ho visto in campo 10 leoni ruggenti.

Se mai per caso, o tu sprovveduto lettore, stessi dicendo: si, ma manca la componente di scatto, di contatto, ....stoppa!! io la sensazione di correre apppalla verso la balaustra per arrivare sul disco prima dell'avversario, me la ricordo ancora. Se smetti di pompare sui pattini prima di lui, non ci arrivi al dischetto, se aspetti troppo a frenare ti spattacchi in balaustra... poi, se decidi di arrivarci al punto giusto, sai di dovere fare i conti con la massa di quello che sta arrivando proprio dove vai tu, con una maglia diversa dalla tua, e ti tornano in mente le lezioni di fisica e le semplici regole sull'impatto tra due corpi in movimento ... scusate, ho divagato!! dicevo, ci vuole fegato per correre a rotta di collo verso una balaustra, e ce ne vuole altrettanto per correre a manetta su una carrozzina elettrica che non so quanto pesa ma pesa tanto, per rubare la palla all'avversario che sta arrivando (appppalla pure lui!!) dal lato opposto. Gomme che stridono, sterzate repentine, una danza precisa e veloce, guizzante, affascinante. Quando capita che due carrozzine si inzuccano, ti rendi conto che davvero l'unica differenza dall'hockey che conoscevo io è il freddo e il fatto (non trascurabile) di poter sputare in campo senza arrecare danno alcuno ad alcunchi!! Anche qui se sbagli ti fai male, e anche qui in campo ci sono giocatori impavidi pronti a dare battaglia con passione e correttezza.


Fotograficamente non sono riuscito neanche lontanamente a riportare le emozioni e le tensioni che ho respirato a bordo campo, aspetto la prossima partita in casa per tentare qualche idea che sta piano piano prendendo forma: tempi lunghi, lunghissimi per catturare le scie in movimento, magari provando delle riprese dalla verticale. Ho un mese per prepararmi .... GO!!!!

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